...ma altrove.
Si è spenta nella sua adorata Milano, nell' ospedale oncologico dove l' avevano ridotta le sue infinite sigarette. Ci ha lasciato il ricordo delle sue persistenti unghie scarlatte , da anziana che non si arrende, e un' immensa produzione di poesie "dette" - più che scritte - perchè se c' e' qualcuno che le scrive è meglio, tanto l' importante è dirle.
L' ho amata tanto, coinvolta nella pratica abnorme di una folle biografia, graffiante per me più che il vetro sulla pelle. E la voglio ricordare con i versi che scelsi per introdurre uno dei miei racconti in "Scacchi nostri":
Sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida
sono il poeta che canta e non trova le parole
sono la paglia arida sopra cui batte il suono
sono la ninnananna che fa piangere i figli
Alda Merini, "La mia poesia è alacre come il fuoco"